Excursus storico
Il riconoscimento giuridico delle organizzazioni professionali delle categorie sanitarie, quali istituzioni di pubblica utilità, risale agli inizi del XX secolo.
Il riconoscimento giuridico delle organizzazioni professionali delle categorie sanitarie, quali istituzioni di pubblica utilità, risale agli inizi del XX secolo.
Un primo progetto di istituzione degli ordini sanitari, proposto alla Camera dei Deputati l’11 dicembre 1908, decadde per la fine della Legislatura, ma venne ripresentato al Senato il 28 marzo 1909 dal Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per l’Interno Giovanni Giolitti. Nella relazione al disegno di legge veniva sottolineato «l’alto valore dell’opera che i sanitari svolgono a beneficio della società con sacrificio proprio» e si rilevava che «lo Stato ha interesse a raccogliere i vari esercenti le professioni sanitarie in associazioni aventi carattere giuridico piuttosto che lasciarle costituite in associazioni libere, senza vincoli legali, talvolta in aperto contrasto con l’opera dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni». Evidenziando il carattere pubblico delle organizzazioni professionali, nella relazione si diceva anche: «L’interesse dei sanitari [di avere organi per la legale rappresentanza degli esercenti dell’arte salutare] coincide in ciò con l’interesse pubblico. Difatti è rispondente a criteri di pubblica utilità che la tutela degli interessi professionali si svolga nei limiti della legge e secondo la via che da questa le viene indicata. E d’altra parte l’importanza già grandissima e sempre crescente assunta nella società moderna dalla protezione della pubblica salute non può che far considerare un vantaggio della collettività ogni istituzione diretta a garantire la regolarità e la correttezza nell’esercizio delle professioni sanitarie».
Il disegno di legge Giolitti, divenuto legge n° 455 del 10 luglio 1910, fu seguito dal Regolamento di esecuzione (R.D. n° 1022/1911) e si riferì soltanto alle organizzazioni professionali dei medici, dei farmacisti e dei veterinari. Non si ritrova traccia, da quell’epoca, di una organizzazione sanitaria, a carattere professionale, per le ostetriche, pur avendo funzionato organizzazioni locali e settoriali animate da ostetriche volenterose.
Dopo la prima guerra mondiale, con l’avvento del fascismo e lo scioglimento dei partiti e dei sindacati, si ebbe la creazione di un sindacato nazionale fascista delle levatrici, con relativa Cassa di assistenza. Il sistema sindacale ¬ corporativo fascista (e, con esso, il sindacato unico per ogni categoria) era stato istituito con Legge n° 563/1926. Con il successivo R.D.L. n° 184/1935, gli ordini professionali furono soppressi ed i relativi compiti furono attribuiti ai sindacati di categoria già esistenti, tra cui anche quelli delle levatrici: l’albo delle levatrici fu costituito in ogni provincia con l’articolo 2 del predetto decreto.
Dopo la seconda guerra mondiale, abbattuto il regime fascista, con Decreto Luogotenenziale n° 369/1944 fu soppresso il sistema sindacale – corporativo e, con esso, furono sciolti anche i sindacati dei professionisti sanitari.
Con la restaurazione del regime democratico, le ostetriche avvertono l’esigenza di darsi una organizzazione professionale che tuteli gli interessi della categoria. Dopo la costituzione, nel 1944, del Collegio di Roma, un gruppo di ostetriche provenienti da varie parti d’Italia si riunisce a Roma il 27 maggio 1945 e da vita ad un Comitato promotore per la costituzione di una Federazione che riorganizzi le ostetriche nelle province, recuperi il patrimonio del disciolto sindacato e della corrispondente Cassa di assistenza ed assuma la rappresentanza della categoria per la soluzione dei numerosi e vari problemi che la riguardano. Il 28 giugno si ha la ratifica dello statuto della nascente organizzazione e, nel mese di gennaio del 1946, riprende le pubblicazioni “Lucina”, organo della Federazione, già fondato nel 1934.
Nello stesso anno viene emanato il D.L.C.P.S. 13 settembre 1946, n° 233, sulla “Ricostituzione degli ordini delle professioni sanitarie e sulla disciplina delle professioni stesse” cui segue il “Regolamento di esecuzione” approvato con D.P.R. n° 221/1950. Alla elaborazione di tale legge aveva partecipato attivamente anche la Federazione delle ostetriche in seno all’apposita Commissione nominata dall’A.C.I.S., Alto Commissariato Igiene e Sanità. Il decreto, con le successive modifiche, resta tuttora a fondamento della vita della Federazione e dei Collegi.
Il 4 – 5 – 6 novembre 1946 ha luogo a Roma un Congresso nazionale della categoria con la partecipazione delle rappresentanti di 45 Collegi provinciali e l’adesione di altri 23 Collegi, impossibilitati ad inviare proprie rappresentanti. Nell’ultima giornata, in sede di Consiglio Nazionale, viene eletto il primo Comitato Centrale.
La Federazione compie così i suoi primi passi promuovendo e curando l’organizzazione dei Collegi provinciali e partecipando anche alla ricostituzione della “Cassa nazionale di assistenza del sindacato delle levatrici” che poi verrà trasformata con D.P.R. del 13 aprile 1948 in “Ente nazionale di previdenza e assistenza per le ostetriche” (E.N.P.A.O.).
Dall’esame delle leggi statutarie risulta che la Federazione ed i Collegi sono Enti di diritto pubblico, organi ausiliari della pubblica amministrazione. Essi svolgono la loro attività, gestita dalla stessa categoria, tramite rappresentanze direttamente e democraticamente elette ed a mezzo di organi istituzionali che rendono conto del proprio operato sia alla categoria stessa che agli organi tutori governativi determinati dalle norme vigenti.
Dal 1946, oltre a Comitati Centrali democraticamente eletti, la Federazione Nazionale ha avuto anche due gestioni commissariali: la prima Commissione straordinaria ebbe le funzioni di Comitato Centrale tra la fine del 1960 e gli inizi del 1961; la seconda Commissione straordinaria svolse le sue funzioni nella primavera del 1967.
Ma merita qui di ricordare le ostetriche che hanno retto finora la Federazione in qualità di Presidenti.
Le promotrici succedutesi prima della entrata in vigore del D.L.C.P.S. 233/1946 furono: Severina COLABIANCHI, Cesarina BERTI e Maria BOTTA. Ad esse succedettero: dal 1946 al 1949 Luigia Gastaldi (Roma), dal 1949 al 1950 Giovanna SCHIMMENTI (Palermo), dal 1950 al 1961 Maria Vittoria LUZZI (già Segretaria del Sindacato fascista, Roma), dal 1961 al 1965 Flora FRITTELLI (Bologna), dal 1965 al 1967 Paola LOSITO (Bari), dal 1967 al 1985 Antonia CANTONI (Como), dal 1985 al 1988 Lucia BAI (Roma), dal 1988 al 1998 Berta COMITINI (Pisa), dal 1998 al 2003 Rita Emilia ROASCIO (Cagliari), dal 2003 al 2007 Maria Antonietta BIANCO (Terni), dal 2007 al 2009 Maria VICARIO (Napoli), dal 2009 a tutt’oggi Miriam GUANA (Brescia).
Oltre che attraverso le riunioni del Consiglio Nazionale, la vita democratica della Federazione si è concretata finora anche in Congressi Nazionali della categoria, iniziativa non prevista dalle norme istitutive, ma perciò stesso altamente significativa come momento ed occasione di incontro fra dirigenza ed iscritte. Questi Congressi hanno finora riunito, di volta in volta in diverse località d’Italia, le più attive esponenti della categoria allo scopo di discutere i propri problemi, sia scientifici che culturali e professionali, e fissare le linee programmatiche dell’attività futura.
Tali Congressi si sono svolti:
1 ° a Roma: 4 – 6 novembre 1946
2° a Palermo: 28 – 30 maggio 1948
3° a Firenze: 7 – 9 novembre 1948
4° a Salsomaggiore: 30 aprile – 2 maggio 1949
5° a Roma: 28 – 30 ottobre 1951
6° a Milano: 3 – 5 maggio 1952
7° a Firenze: 9 – 11 maggio 1953
8° a Napoli: 7 – 9 ottobre 1953
9° a Salsomaggiore: 24 – 26 aprile 1954
10° a Trieste: 22 – 24 maggio 1955
11 ° a Bologna: 3 – 5 giugno 1956
12° a Roma: 16 – 18 maggio 1957
13° a Salsomaggiore: 4 – 6 maggio 1958
14° a Torino: 24 – 26 settembre 1961
15° a Salsomaggiore: 7 – 9 ottobre 1962
16° a Cagliari: 22 – 24 settembre 1963
17° a Castellammare di Stabia: 31 maggio – 2 giugno 1965
18° a Perugia: 20 – 23 aprile 1968
19° a San Pellegrino Terme: 28 – 31 maggio 1970
20° a Catanzaro: 21 – 23 maggio 1972
21 ° a Rimini: 15 – 18 settembre 1974
22° a Fiuggi: 26 – 29 maggio 1977
23° a Verona: 18 – 21 settembre 1980
24° a Salsomaggiore: 2 – 5 giugno 1983
25° a Riva del Garda: 28 maggio – 1 giugno 1986
26° a Bari: 28 settembre – 1 ottobre 1989
27° a Giardini Naxos: 30 settembre – 4 ottobre 1992
28° a Ravenna: 20 – 24 settembre 1995
29° a Cagliari, 30 settembre – 4 ottobre 1998
30° a Napoli, 14 – 16 marzo 2002.
31° a Brescia, 26-29 settembre 2007
32° a Bologna, 19-21 maggio 2011
A partire dal 18° Congresso tenuto a Perugia nel 1968, fu adottata la decisione di dare a ciascuna manifestazione un tema centrale, uno slogan, utilizzato per la prolusione svolta dalla Presidente ad introduzione dei lavori congressuali. Poiché essi danno nozione della linea seguita dalla Federazione nel corso della propria attività, sembra utile riportarne qui di seguito le singole formulazioni:
1968 “L’adeguamento dei compiti dell’ostetrica nelle prospettive dei servizi sanitari in Italia”
1970 “L’ostetrica, operatrice di sanità pubblica”
1972 “Mamme sane, figli sani: impegno primario dell’ostetrica”
1974 “L’ostetrica nelle strutture sanitarie regionali”
1977 “L’educazione permanente dell’ostetrica per una migliore qualificazione dell’ assistenza”
1980 “L’ostetrica nel servizio sanitario nazionale”
1983 “Polivalenza professionale dell’ostetrica”
1986 “L’ostetrica ieri, oggi, domani: un ruolo in continua evoluzione”
1989 “L’ostetrica del 2000 anello saldo tra ambiente, salute e vita”
1992 “1993 – Europa chiama Italia: l’ostetrica è pronta?”
1995 “L’ostetrica e la società”
1998 “Agire per una midwifery di qualità”
2002 “L’ostetrica nel villaggio globale – Comunicazione e confronto di conoscenze tecnico-scientifiche, tradizioni e culture”.
2007 “L’ostetrica/o per la donna e la società”
Fra le varie attività ed iniziative poste in essere dalla Federazione oltre quelle strettamente istituzionali, merita di essere posta in rilievo anche quella di indire dei seminari di addestramento per le dirigenti della categoria. Essi sono stati organizzati a partire dal 1973 con cadenza triennale, in coincidenza col rinnovo delle cariche elettive di Collegio, allo scopo di fornire alle rappresentanti provinciali e regionali le conoscenze basilari per una migliore conduzione delle organizzazioni professionali della categoria.
Va segnalato infine il contributo dato dalle ostetriche italiane ai lavori dei Congressi internazionali della categoria. Infatti, la federazione in un primo periodo direttamente e, poi, tramite l’A.I.O.R.C.E. (Associazione Italiana di Ostetriche per i rapporti Culturali con l’Estero) aderisce all’I.C.M. (International Confederation of Midwives), ed ha partecipato con proprie rappresentanti ai seguenti
Congressi internazionali della categoria:
a Roma – 1950
a Parigi (Francia) – 1953
a Londra (Inghilterra) – 1950
a Stoccolma (Svezia) – 1957
a Roma – 1960
a Madrid (Spagna) – 1963
a Berlino (Germania) – 1966
a Santiago (Cile) – 1969
a Washington (U.S.A.) – 1972
a Losanna (Svizzera) – 1975
a Gerusalemme (Israele) – 1978
a Brighton (Inghilterra) – 1981
a Sidney (Australia) – 1984
a l’Aja (Olanda) – 1987
a Kobe (Giappone) – 1990
a Vancouver (Canada) – 1993
a Oslo (Norvegia) – 1996
a Manila (Filippine) 1999
a Vienna) Austria) 2002
a Brisbane (Australia) 2005
a Glasgow (Scozia) 2008
Ultimo aggiornamento
25 Luglio 2017, 10:03