La menopausa

Costituisce un'importante fase di passaggio nella vita di ogni donna che non va intesa come una malattia, ma come un evento fisiologico, caratterizzato da significativi cambiamenti che coinvolgono sia il corpo, che la mente e che spesso possono essere fonte di disagio, sia fisico, che psichico. Proprio per questo, a giocare un ruolo fondamentale è il contesto entro il quale la donna è inserita...

Data:
12 Giugno 2017

La menopausa

Costituisce un’importante fase di passaggio nella vita di ogni donna che non va intesa come una malattia, ma come un evento fisiologico, caratterizzato da significativi cambiamenti che coinvolgono sia il corpo, che la mente e che spesso possono essere fonte di disagio, sia fisico, che psichico.

Proprio per questo, a giocare un ruolo fondamentale è il contesto entro il quale la donna è inserita: essa necessita di un supporto/sostegno psicoemotivo che la aiuti ad affrontare questo momento carico di emozioni.

L’ostetrica, in questo senso, è la professionista sanitaria che accompagna la donna in questa fase tanto delicata, supportandola e sostenendola, attraverso l’educazione alla salute, agli stili di vita sani, agli screening per la prevenzione delle patologie che potrebbero influenzare il suo benessere, offrendole uno spazio d’ascolto in cui possa esprimere le sue sensazioni e ricevere informazioni che la aiutino a migliorare e a mantenere il suo stato di salute.

1. Definizione

Il termine Menopausa deriva dal greco men (mese) e pausis (fine) ed indica l’ultima mestruazione nella vita della donna. Con Climaterio (dal greco klimactèr: passaggio, scalino) si fa, invece,  riferimento ad un periodo più lungo, che comprende i mesi che precedono e seguono la menopausa.

L’Organizzazione Mondiale della sanità definisce come Menopausa la definitiva cessazione dei cicli mestruali e dunque dell’attività fertile, che deriva dalla perdita della funzione follicolare ovarica, diagnosticata dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea, ovvero di assenza della mestruazione, ove non ci sia un’altra causa fisiologica o patologica.

L’età della menopausa varia da donna a donna, con una media mondiale di 51 anni. Grazie ai progressi della medicina ed al miglioramento delle condizioni di vita, nel corso del tempo si è assistito alla diminuzione della mortalità e all’allungamento della vita: le donne oggi vivono in media fino agli 80 anni, ciò significa che trascorrono un terzo della loro vita proprio in climaterio.

2. I cambiamenti del corpo in menopausa

A partire da alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni, possono verificarsi alterazioni del ciclo mestruale, come cicli ravvicinati ed abbondantioppure distanziati tra loro.  In questa fase, accanto all’esaurirsi del patrimonio follicolare, cessa la produzione da parte delle ovaie degli ormoni sessuali, che determina numerosi cambiamenti nel corpo della donna.

La diminuzione degli estrogeni, in particolare, è responsabile di manifestazioni precoci, sia di natura neurovegetativa come vampate, sudorazione profusa, tachicardia, alterazioni della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale, sia di natura psicoaffettiva, come irritabilità, sbalzi umorali, ansia, alterazioni della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio. Accanto alle manifestazioni più precoci, indotte dai cambiamenti ormonali che la menopausa porta con sé, vi sono poi una serie di manifestazioni tardive che coinvolgono l’apparato riproduttivo, urinario, cardiovascolare, muscoloscheletrico ed il sistema nervoso centrale.

Apparato riproduttivo
Dopo la menopausa, l’utero si riduce di peso e di volume: l’endometrio si assottiglia progressivamente, fino a diventare molto sottile. Anche le ovaie e le strutture tubariche subiscono un processo di involuzione, simile a quello uterino. A livello vulvare, la cute ed il sottocute si assottigliano, con una riduzione delle grandi labbra e la quasi totale scomparsa di quelle più piccole. Inoltre, il progressivo accorciamento della vagina, l’obliterazione dei fornici vaginali e la riduzione delle secrezioni, possono determinare la comparsa della dispareunia, una patologia caratterizzata dalla presenza di dolore durante i rapporti.

Apparato urinario
La carenza degli estrogeni accelera l’invecchiamento dell’apparato uro-genitale: anche l’uretra e la vescica vanno incontro ad un graduale processo di atrofizzazione, l’epitelio si assottiglia, il tono muscolare si riduce, così come le fibre elastiche. Tutti questi cambiamenti sono responsabili della possibile comparsa di disturbi minzionali, quali disuria, urgenza e frequenza minzionale, cistiti ricorrenti ed incontinenza.

Il pavimento pelvico
Anche la muscolatura perineale, che chiude in basso il bacino e garantisce la corretta posizione degli organi nella pelvi, una buona continenza, un’ottima sessualità, è soggetta ad importanti modificazioni. Questi muscoli, perdono la loro naturale tonicità, allentandosi e non sono più in grado di sostenere adeguatamente gli organi pelvici che, sottoposti alla forza di gravità, tendono a scivolare verso l’esterno. Il 50% delle donne in menopausa presenta un prolasso, anche se solo nel 10-20% dei casi lamentano dei disturbi significativi. Tutte queste manifestazioni si accentuano in ogni situazione in cui si verifica un aumento della pressione addominale o in condizioni di stanchezza, stazione eretta prolungata e durante l’attività fisica. In realtà le lesioni a carico della muscolatura si sono verificate molto prima, spesso in occasione di parti e gravidanze, ma sono rimaste inosservate, poiché compensate dalla tonicità della muscolatura, tipiche dell’età fertile, garantita dalla presenza estrogenica.
Con l’invecchiamento, invece, si assiste alla diminuzione della tonicità e della resistenza dei tessuti, che rompe un equilibrio e slatentizza così il problema, rendendolo evidente.

Disturbi cardiovascolari
Le modificazioni ormonali indotte dalla menopausa alterano l’assetto lipidico dell’organismo, aumentando il colesterolo LDL o colesterolo cattivo (a scapito dell’HDL) ed i livelli di trigliceridi. Questi cambiamenti sono responsabili dell’aterosclerosi coronarica, con conseguente riduzione del flusso ematico cardiaco, aumento del rischio di infarto e di cardiopatia ischemica. I rischi sono maggiori quando associati ad obesità, fumo ed ipertensione.

Osteoporosi
La malattia osteoporotica è una patologia caratterizzata da una rapida perdita della massa ossea corporea, che determina una minore resistenza dell’apparato scheletrico, predisponendolo così ad una maggiore fragilità e ad un aumentato rischio di fratture. I principali fattori di rischio sono famigliarità, menopausa precoce, magrezza, sindrome da malassorbimento, artrite, patologie del tessuto connettivo, fumo. La diagnosi viene effettuata attraverso la misurazione della densità minerale dell’osso, che si riduce gradualmente dai 40-50 anni di vita della donna.

La sessualità
I cambiamenti delle abitudini sessuali che avvengono dopo la menopausa sono, più che dalle alterazioni ormonali, maggiormente influenzati dall’età e dai fattori psicologici, culturali e relazionali che la coppia vive. Tuttavia, la menopausa comporta delle modificazioni che vanno ad influenzare la gratificazione del rapporto: l’atrofizzazione della vagina e della vulva, determinano l’assottigliamento della mucosa vaginale, ne riducono l’elasticità e la lubrificazione, rendendo i rapporti, spesso, dolorosi.

Risvolti psicologici
Soprattutto in passato, la menopausa era vissuta come un periodo di profonda crisi nella vita di una donna, poiché la rendeva sessualmente poco attiva ed andava a peggiorare la qualità della sua esistenza. Essa rappresenta, infatti, una fase di passaggio verso la vecchiaia. E’ però il contesto in cui la donna vive tutti quei cambiamenti che coinvolgono il suo corpo, come la condizione familiare, lavorativa e di stress, ad influenzare il suo stato psicologico in climaterio.

3. Il benessere della donna

Lo stile di vita è, in generale, influenzato dal sesso, dall’età anagrafica, dal contesto culturale ed educativo in cui si vive e dalle condizioni sociali, economiche e lavorative in cui si è inseriti. Durante il climaterio, tutti questi fattori possono influenzare il profilo clinico con cui la menopausa si manifesta, condizionando negativamente il rischio di sviluppare malattie. Dal momento che alcune abitudini di vita rappresentano dei fattori di rischio, è dunque fondamentale agire sulla prevenzione dei disturbi, attraverso l’adozione di uno stile di vita sano, volto a prevenire le malattie e a migliorare la qualità dell’invecchiamento.

Per mantenersi in salute è fondamentale:

  • Evitare il fumo, responsabile della riduzione dei livelli plasmatici di HDL o colesterolo buono, con aumento dell’LDL, dei trigliceridi e del rischio di danno coronarico.
  • Sottoporsi ad un regolare esercizio fisico, fondamentale nel ridurre il rischio di osteoporosi e di malattie cardiovascolari, oltre che responsabile di un effetto benefico sull’umore.
  • Avere un’alimentazione varia ed equilibrata, ricca di cibi contenenti calcio e vitamina D, aumentando il consumo di frutta e verdura, legumi e cereali integrali, limitando la quantità di carni rosse e di maiale, prediligendo pollame e pesce, limitando latticini e formaggi, preferendo quelli magri; bere molta acqua; evitare fritti; utilizzare olio extra vergine d’oliva; limitare il caffè, lo zucchero raffinato, il sale, l’alcool, le bevande gassate, i dolcificanti, il cacao, la cioccolata ed i cibi troppo speziati.
  • Mantenere attive le funzioni cerebrali e sessuali.
  • Dedicarsi ad un lavoro perineale quotidiano, attraverso una specifica ginnastica, che aiuti a prendere coscienza della muscolatura del pavimento pelvico e che ne favorisca la tonificazione, per prevenire ed eventualmente curare i disturbi che lo possono coinvolgere, come l’incontinenza ed il prolasso.

4. Gli esami a cui sottoporsi

  • Controllo della pressione arteriosa
    Poiché spesso le alterazioni bio-chimiche, emotive e vascolari possono indurre un’ipertensione che va valutata ed eventualmente trattata.
  • Esami del sangue
    Ormonali specifici, a discrezione del ginecologo per verificare la fase climaterica in cui la donna si trova; di routine, per monitorare la salute generale della donna con particolare riferimento all’assetto lipidico, spesso responsabile di eventuali disturbi cardiovascolari.
  • Visita ginecologica
    Con ecografia transvaginale per monitorare l’apparato genitale interno, verificando la salute delle ovaie e  dell’endometrio, ovvero del tessuto di rivestimento interno dell’utero.
  • Pap test
    Esame citologico che consente di verificare, attraverso un prelievo di cellule dal collo dell’utero (precisamente dall’eso e dall’endocervice), la presenza di cellule anomale che potrebbero, nei casi più gravi, evolvere ad un tumore del collo uterino.
  • Mammografia
    Esame radiologico che permette di valutare la salute del seno e di identificare eventuali tumori della mammella.
  • MOC (mineralometria ossea computerizzata)
    Esame radiologico che misura la massa ossea corporea e consente di riconoscere predisposizioni all’osteoporosi o manifestazioni in atto della malattia.
  • Prove urodinamiche
    Su indicazione medica, per lo studio dell’apparato urinario, nel caso in cui si abbiano disturbi della minzione.

5. La terapia ormonale sostitutiva

E’ basata sull’assunzione di quegli ormoni che non sono più prodotti dalle ovaie, quali estrogeni e/o progestinici, al fine di trattare alcuni dei disturbi associati a questa fase della vita della donna e a mantenerla in salute. Gli studi dimostrano un’efficacia nella riduzione dei rischi di malattie importanti, quali osteoporosi e disturbi cardiovascolari, cui vanno aggiunti effetti benefici sulla qualità della vita, per quanto riguarda: la percezione generale di salute, gli aspetti psicologici, la capacità fisica, il sonno, l’interazione sociale.

Gli ormoni possono essere somministrati per via orale, transdermica (attraverso cerotti), vaginale, (mediante creme o ovuli), intranasale (non disponibile in Italia), o impianti sottocutanei (ormai obsoleti). E’ fondamentale valutare lo stato di salute della donna, poiché questa terapia risulta controindicata in donne anzianeobeseipertese, con precedenti patologie o rischi cardiovascolari. Va eseguito, da parte del medico, un accurato follow-up diagnostico terapeutico, personalizzando dosaggi, durata e modalità di somministrazione, con l’obiettivo di ridurre eventuali fattori di rischio quali iperplasia dell’endometriocarcinoma della mammellafattori tromboemboliciipertensione e ridotta tolleranza al glucosio.

 


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

  • Guana M et al. La disciplina ostetrica, teoria, pratica e organizzazione della professione. Milano, McGraw-Hill, 2006.
  • Cotelli B. La prevenzione precoce delle disfunzioni del pavimento pelvico: una realtà possibile? Indagine conoscitiva tra 200 donne ed analisi degli interventi di prevenzione precoce applicabili alle diverse fasi del ciclo vitale. Università degli studi di Brescia. Facoltà di Medicina e Chirurgia. Corso di Laurea in Ostetricia. AA 2011-2012.

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Ultimo aggiornamento

19 Luglio 2017, 18:06